Giuseppe ci mostrava le fotografie che amava scattare in giro per la città, negli angoli più insoliti e spesso meno noti e io e Monica ci appassionavamo con lui. In queste sue immagini, scoperte girovagando libero, ci trasmetteva tutta la sua meraviglia, a volte malinconia, poesia, sempre alla ricerca di un volto sfuggente di questa città e delle sue periferie, dei suoi “extra” …E’ questa ricerca che mi ha coinvolta da subito. L’amore per la città dai riccioli di ferro battuto dei palazzi liberty del centro, delle inferriate morbide delle tante micro-ditte, dei laboratori artigianali che a Milano, per tutta la mia prima infanzia e adolescenza si inventavano di tutto in un fermento che mi faceva credere che cercando bene, in questa città, si sarebbe potuta trovare davvero qualsiasi cosa.
L’amore per la libertà di cercare senza sapere già dove si sarebbe arrivati si è sempre tradotto per me in disegno. Anch’io cercavo, tra un lavoro e l’altro. Anch’io vagavo con gli occhi e i sentimenti tra le case e le persone in cerca di qualcosa di smarrito, di sfuggente, ed è stato facile immedesimarmi. Così è nata Lei, la ragazza senza memoria che cerca se stessa.
E’ giovane perchè è come un sentimento presente che c’è e che vuole scoprire nuove vite. E’ lo sguardo sincero di chi cerca e per questo è sempre nuovo. Però è anche un sentimento passato, a tratti confuso, come mi sento io quando penso a certe atmosfere che nella mia Milano non ritrovo più. A volte è grande, altre piccola, in bianco e nero o a colori. Sempre leggera, in viaggio.
Ha la voce calda di Monica, ecco perchè può fare davvero qualsiasi cosa.
Caterina Giorgetti